Sette anni fa sono entrata in questa azienda, mi ricordo ancora la sensazione di smarrimento nel vedere tutti questi nuovi uffici e queste nuove facce. Da quel giorno ne abbiamo passate talmente tante che potrei scrivere un libro, ma quello che non può essere scritto e che rimarrà sempre impresso nel cuore, è la sensazione di essere a casa, in famiglia, fin dal primo momento. Si poteva condividere tutto, senza paura di essere giudicati.
Ma nel corso degli anni le cose sono cambiate e quel sentimento che mi aveva accompagnato si è pian piano affievolito fino a sparire del tutto per dare spazio ad altre emozioni, forse più forti, come l’incomprensione, la diffidenza e la rabbia verso alcune situazioni. Sono cresciuta molto in
questi anni, non solo professionalmente ma anche a livello personale, ma ad un certo punto qualcosa si è rotto, dentro e fuori. Mi sono guardata allo specchio e ho pensato che ciò che stavo vivendo al lavoro mi stava trasformando di nuovo ma non nel modo in cui avrei voluto, stavo diventando impaziente, sofferente e senza compassione.
E’ stato in quel momento che ho capito che dovevo prendere un’altra strada, il mio tempo qui era finito e per quanto io fossi convinta della mia scelta, al momento di dare le dimissioni ammetto che mi tremava la mano.
Perché alla fine di tutto, è stata davvero una bella esperienza.